E chi lo dice? E se invece anche alle persone mature piacesse avventurarsi tra eroine, draghi, misteri e il mondo magico e fatato? E se non necessariamente ci fosse un bambino insieme all’adulto a gustarsi il piacere della fiaba?
Il mondo delle fiabe è unico perché permette ai bambini di avvicinarsi alla lettura, confrontandosi con archetipi e modelli di vita e personalità interessanti e sempre utili, soprattutto quando i bambini sviluppano il pensiero astratto, giocando con la fantasia e avendo il tempo di elaborare le storie con cui entra a contatto.
La psicologia infantile rende la fiaba un elemento fondamentale di crescita perché coinvolge due aspetti salienti della crescita, come la fantasia e il pensiero animistico.

Da un lato la fantasia permette al bambino di colmare quelle conoscenze che non ha, un pò per inesperienza di ciò che viene narrato, un pò per il suo pensiero ancora immaturo. il ruolo della fiaba diventa quello di stimolare immaginazione e produzione fantastica. In questo senso l’adulto ha un ruolo importante, perché trasmette il suo messaggio e anche lui viene coinvolto facendosi trasportare nel pensiero fantastico, dando un esempio sano al bambino, per poi essere in grado di ritornare nel mondo reale con grande facilità. Il pensiero animistico è tipico di tutta l’infanzia, come Piaget insegnava. E’ essenziale che il racconto non contraddica i principi che sono la base dei nostri processi di pensiero, sia da bambini che da adulti, per essere accettato in pieno. 

E allora non stupisce che molti adulti si rifugino quasi con passione nel mondo delle fiabe, come accade avvicinandosi al libro di Massimo Simonini intitolato Go Deo. Per sempre (già recensito dal nostro Francesco Ferri https://bit.ly/3sr9Q1V), in cui i due protagonisti sono un uomo e una pecora nel contesto dei prati irlandesi. Un rapporto magico, profondo, in cui la crisi dell’uomo diventa un viaggio tramite la pecora e l’introspezione che porterà l’eroe a vincere e superare l’impasse del suo stallo emotivo.  

La magia di una panchina, l’incontro di due mondi che sembrano distanti, ma che si avvicinano quando la pecora chiede all’uomo il dono dei suoi ricordi, gli stessi che lui rifugge, ma che non può non donarle! E allora anche lei gli dona la sua pazienza, quella stessa che gli permette di poter rivedere tutto con occhi diversi. Perché questo è il dono delle fiabe: mostrarci i risvolti della vita, di personaggi che sembrano lontani da noi, ma che poi ci permettono di guardare con occhi differenti il nostro mondo, affrontandolo con nuove risorse. 


by Maria Luisa Lafiandra