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Per grazia non ricevuta è il documentario di Davide Melis che racconta il picaresco viaggio di due artisti, Giovanna Maria Boscani e Joe Perrino, a bordo di un’ApeCar lungo le carceri della Sardegna per raccogliere le richieste di grazia sotto forma di ex-voto: disegni, scritti trasformano l’Ape in un’installazione artistica itinerante.

Partendo dall’istituto carcerario più a sud della Sardegna, il carcere di Uta, il viaggio di Giovanna e Joe tocca le strutture carcerarie dell’isola dove i detenuti consegnano agli artisti la loro richiesta di “grazia” sotto forma di ex-voto: disegni scritti oggetti concorreranno a decorare l’Ape-Car che viene trasformata da Giovanna Maria Boscani in un’installazione artistica itinerante.

In questa direzione si sviluppa l’idea di spezzare l’isolamento carcerario proponendo un’avventura quasi surreale che unisca gli istituti di pena attraverso l’arte e la musica.

Nel lavoro dell’artista la Ape-Car diventa un elemento simbolico e fantastico che si presenta come medium di relazione fra pratica artistica e il vissuto carcerario. Per Grazia non Ricevuta non vuole essere un’indagine socio-antropologica ma cassa di risonanza per storie desideri ambizioni sogni che altrimenti rimarrebbero rinchiusi fra le mura degli istituti di pena.

La forma del film è più simile a quella del cinema narrativo che a quella del documentario in tutto Un film fatto di dialoghi: fra i due protagonisti e con le persone che incontrano nel loro viaggio.