Esce in sala The Passengers, il docufilm di Tommaso Valente e Christian Poli che racconta la splendida avventura di Housing First, un’Associazione che punta sull’abitare sociale come via per il reinserimento di persone in situazione di estremo disagio, sia esso psichico, economico o dettato da diverse dipendenze. The Passengers è la storia di questo sogno e di quelle persone ancora alla ricerca di un posto nel mondo, viandanti segnati da storie dolorose che cercano un punto da cui ripartire: la casa. Al centro della loro storia e della filosofia di Housing First la convinzione della centralità dell’abitare sociale. E’ infatti proprio nel racconto di convivenze spesso conflittuali e nell’evocazione di tortuosi percorsi di vita che nel film emerge il senso di una via possibile per cogliere un’opportunità di riscatto.
Tre i piani su cui è costruito questo racconto che è innanzitutto di persone: il piano della vita vissuta, del cinema del reale; quello più intimo e raccolto della narrazione personale; e quello dell’animazione che fa da contrappunto e regala la lievità di uno sguardo dall’alto.
Il territorio di Ravenna, sospeso tra la sua storia secolare e il recente sviluppo industriale, è una terra di conflitti e paesaggi rarefatti. È qui che si sviluppa l’azione di “Housing First” e The Passengers racconta le vicende di questi “viandanti senza meta” che trovano nelle abitazioni in cui convivono un punto di ripartenza per i propri cammini.
Ogni casa vive quindi di molteplici piani di narrazione e di molteplici storie, da quella dell’appartamento stesso, in cui esplodono e si risolvono i conflitti quotidiani della convivenza, a quelle singole di ogni partecipante al progetto.
Storie spesso dolorose, di sconfitte, perdite, cadute negli abissi di alcol e droga; ma anche storie di riscatto, nei percorsi che ognuno dei protagonisti della serie intraprende per trovare la propria via nel lavoro e nelle relazioni.
I toni del racconto sono, di conseguenza, a volte accesi, nel racconto di situazioni di coabitazione che rischiano una deriva drammatica, altre volte concilianti, quando il conflitto si stempera e la possibilità di una vita in comune, e di un parallelo reinserimento sociale, diventa possibile.
A fare da contrappunto a questa “narrazione al presente” dei vari personaggi, tutta raccontata con un asciutto sguardo documentaristico, ci sono le backstory di ognuno di loro, i punti di partenza traumatici che li hanno portati fin qui.
Illustrate da animazioni evocative, le voci dei protagonisti riportano a matrimoni falliti, a crisi aziendali in cui si è perso tutto, a maltrattamenti subiti in famiglia e a migrazioni da paesi del terzo mondo.