Appuntamento dal 10 al 14 Settembre al Castello di Roppolo

Dopo il grande successo della scorsa edizione, nonché la prima, si conferma dal 10 al 14 Settembre 2024 al Castello di Roppolo il Workshop di Direzione d’Orchestra tenuto dal Maestro Yoichi Sugiyama con il relativo Concerto conclusivo che inaugura, con l’Orchestra NISI ArteMusica diretta dagli stessi allievi del workshop, sabato 14 settembre alle 18 presso la Chiesa di San Michele al Castello la quarta edizione di Panorami Sonori. In programma tre pietre miliari del repertorio per orchestra d’archi, e di conseguenza tre grandi “scuole” per gli allievi direttori: la Holberg Suite Op. 40 di Edvard Grieg,  il Concerto in Re per archi scritto da Igor StravinskyIgor e la Serenata per archi in Mi Maggiore Op. 22 di Antonin Dvorak; oltre a 5 brani in prima esecuzione assoluta: Lachrymae Novae (Fantasia sopra un’Aria di Purcell) di Riccardo Morabito (1998); Città invisibili di Veronica Bria (1997); The Black Cat (ispirato all’omonima novella breve di Edgar Allan Poe) di Ashkan Saberi (1988); Ipno di Gaia Airola Sciot (2006); Bokeh di Massimiliano Seggio (1993). Incastonati anche in questa edizione i Nuovi Percorsi Sonori, il progetto in collaborazione con il Dipartimento di Composizione del Conservatorio di Torino che prevede la commissione di nuovi brani in prima esecuzione assoluta composti ed interpretati da giovani musicisti sotto i 35 anni.

Dopo il concerto sarà offerto un aperitivo nel cortile del Castello con i vini dell’Azienda Vitivinicola DonnaLia (main sponsor della rassegna).

Direttore e compositore di fama mondiale, Yoichi Sugiyama è ospite in Europa e Giappone alla guida delle più grandi orchestre e le sue composizioni hanno ricevuto i massimi riconoscimenti del settore, oltre ad essere commissionate ed eseguite nell’ambito di prestigiosi festival internazionali. Il Workshop prevede 5 giornate di prove e lezioni individuali con l’Orchestra NISI ArteMusica, alla fine delle quali si terrà il concerto finale aperto al pubblico con un programma incentrato sui grandi capolavori del repertorio per questa formazione. 

Centrale la scelta della location: splendida e piena di suggestioni ribadendo così, colonna portante della rassegna, l’accostamento fra suoni e immagini sia nei luoghi della rassegna che nei contenuti, alla ricerca di sempre nuove possibilità per questo suggestivo binomio sensoriale. 

Il programma

La Holberg Suite Op. 40 di Edvard Grieg è un’opera tardo romantica scritta in stile settecentesco. Dal grande fascino espressivo e permeata dal sentimentalismo terso e fragrante tipico della personalità artistica di Grieg, la Suite fu composta nel 1884 come omaggio allo scrittore e uomo di teatro Ludvig Holberg (1684-1754), ritenuto personaggio centrale della letteratura danese del suo tempo, tanto da essere definito il Mòliere del Nord. Grieg con quest’opera ha voluto disegnare cinque momenti, sotto forma di danze, che rievocano il clima storico dell’epoca di Holberg.

Un divertimento può essere considerato il Concerto in Re per archi scritto da Stravinsky nel 1946 su commissione di Paul Sacher, fondatore e direttore dell’Orchestra da Camera di Basilea. Con questa orchestra Sacher svolgeva un’intensa opera di diffusione della musica contemporanea, distinguendosi non soltanto come esecutore di qualità ma anche come sensibile mecenate. Il Concerto appartiene al periodo americano di Stravinsky; dopo la guerra il compositore si era ormai stabilmente sistemato negli Stati Uniti e qui venne a contatto con i grandi canali della diffusione musicale che esercitarono su di lui un notevole fascino. 

Antonin Dvorak proveniva da una famiglia povera: il padre era macellaio e oltre alla macelleria gestiva anche una locanda. Antonin lo aiutava in entrambe le attività e nel frattempo frequentava la scuola del villaggio studiando anche violino e canto. Credo che sia questo il segreto del talento musicale della gente del mio paese, – dichiarava Dvorak in un’intervista del 1855 – ogni slavo ama profondamente la musica, anche se lavora tutto il giorno nei campi o fra i buoi. E’ lo spirito della musica a renderlo felice”. La storia delle sue opere, delle sue Sinfonie, delle pagine cameristiche, ci parla proprio di questo spirito, di quel radicato sentimento popolare mai tradito, sempre rigenerato dall’interno, fuori dall’interesse scientifico dell’etnomusicologo o dalla pura evocazione folkloristica: l’eco di questa musica della terra è per Dvorak un moto intimo e indelebile. La Serenata per archi Op. 22 fu scritta nel 1875 in soli 12 giorni. Quello fu un anno speciale per il compositore: il governo austriaco infatti gli concesse una borsa di studio che costituì per Dvorak il vero e proprio trampoloino di lancio verso i più importanti circoli musicali europei.

Edvard Grieg (1843 – 1907)

Holberg Suite Op. 40

Preludio

Sarabanda

Gavotta

Aria

Rigaudon

Igor Stravinsky (1882 – 1971)

Concerto in Re per archi

Vivace

Arioso

Rondò

Antonin Dvorak (1841 – 1904)

Serenata per archi in Mi Maggiore Op. 22

Moderato

Tempo di Valse

Scherzo: Vivace

Larghetto

Finale, Allegro vivace

I protagonisti

L’Orchestra NISI ArteMusica nasce nel 2023 nell’ambito della rassegna Panorami sonori ed è composta da giovani musicisti italiani di rilievo sul panorama artistico nazionale. L’intento dell’Orchestra è di creare un progetto che, oltre a proporre al pubblico una evidente qualità artistica (testimoniata dal realistico successo del suo debutto nel settembre 2023 in occasione del Workshop di Direzione d’Orchestra tenuto dal M. Yoichi Sugiyama), promuova un ambiente ed un’atmosfera di amicizia, serenità e condivisione tra i musicisti.

La qualità dei rapporti umani e dell’ambiente in cui si lavora influisce positivamente o negativamente sulla realizzazione di una performance, e dovrebbe essere il primo aspetto da considerare in un progetto che presuppone il lavoro di squadra; l’energia che ne deriva permea ogni istante del processo creativo, e durante il concerto questa energia viene trasmessa al pubblico sotto forma di emozioni.

Questo è l’ideale che i fondatori Tommaso Fiorini e Camilla Patria vogliono perseguire.

Yoichi Sugiyama (Tokyo 1969) ha studiato direzione d’orchestra con Emilio Pomarico e Morihiro Okabe e composizione con Franco Donatoni, Sandro Gorli e Akira Miyoshi.

È attivo sia come direttore sia come compositore in Europa e Giappone.

È stato ospite dei più importanti festival europei come Wien Modern, Festival d’Automne, Milano Musica, Suntory Summer Festival, e ha collaborato con orchestre ed ensemble come Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, Teatro Comunale di Bologna, Arena di Verona, Teatro Massimo di Palermo, Orchestra Haydn, Orchestra di Padova e del Veneto, Tokyo Metropolitan Symphony Orchestra, Yomiuri Nippon Symphony Orchestra, Tokyo Philharmonic Orchestra, New Japan Symphony Orchestra, Orchestre de Chambre de Genève, Ensemble Modern, Klangforum Wien, Nieuw Ensemble, Ensemble Contrechamps.

Collabora frequentemente con mdi Ensemble, sin dalla sua nascita.

Le sue composizioni sono state commissionate ed eseguite in prestigiosi festival internazionali.

Nel 2015 Sugiyama è stato composer-in-residence al Music From Japan festival di New York. Nel 2014 ha ricevuto il premio Keizo Saji dalla Suntory Foundation for the Arts con Quintetto/The Last interview from Africa; nel 2017 il Toshi Ichiyanagi Contemporary prize e nel 2018 The Japanese Education Minister’s Prize of Selected Art New face award.

Il disco monografico di Stefano Gervasoni inciso con mdi ensemble ha ottenuto inoltre il Grand prix di Charle Cros.

Il disco monografico di Franco Donatoni con la Tokyo Philharmonic Orchestra ha ricevuto il Disc Prize di Amadeus Contemporanea.

Attualmente è docente presso Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano.