Onore al repertorio bandistico nel nuovo album di Giacomo Tantillo, a partire dal titolo, che non lascia dubbio alcuno: BANDISTIKAMENTE, terzo progetto per il poliedrico e attivissimo musicista siciliano. Forte di un’esperienza musicale che lo ha visto protagonista di numerosi progetti in ambito jazz e dintorni, Tantillo fa convergere in questo suo nuovo lavoro quelle belle idee che vengono alle menti musicalmente aperte e onnivore di quanto di buono il mondo ha da offrire. Oltre ai compagni abituali di viaggio del musicista, la sua band Zisas, vediamo la firma di Roy Paci per gli arrangiamenti e protagonista, nel disco, di un intenso duetto di trombe.

Dalla forza positiva del suono potente, spesso festoso, dello spettacolo bandistico, Tantillo prende le caratteristiche con cui esalta e ravviva i toni del suo repertorio. Affluenze variegate e sinergiche, melodie orecchiabili, contribuiscono a un risultato per certi versi inedito, mantenendo un sound che attinge tanto alla tradizione quanto al desiderio creativo di fusione. Se quindi lo stampo bandistico dalla la ritmica possente resta il tratto distintivo del progetto di Tantillo, con il climax, sicuramente, nel brano L’Orientale, (protagonista tra l’altro del video dedicato all’uscita del disco), la scelta di strizzare l’occhio a fusion, latin jazz e reggaeton rende il lavoro molto più sfaccettato e stimolante. 

Se in passato altre formazioni hanno creato progetti con bande (ricordo un concerto dei Radiodervish con la Banda di Sannicandro, a tal proposito), questo disco di Tantillo ha però una caratteristica vincente, che lo rende speciale: il mix di sonorità è così ben amalgamato da non far pensare più a una distinzione tra tutti i componenti delle varie sezioni, ma a un’idea totale di  fusione degli stili. Il rapporto tra la libertà del jazz e i binari abituali imposti della musica bandistica si amalgamano in modo avvincente, senza che uno prevalga necessariamente sull’altro, creando un equilibrio tra tradizione e progresso musicale.

Anna Crudo (Cruna)