Se si guarda al passato della musica non esiste solamente quella classica. La verità è che questa tipologia di brani, spesso appannaggio delle classi più elevate, è stata per secoli affiancata dalle canzoni popolari, che sopravvivono ancora oggi in molte tradizionali locali. Ciò è valido in molti Paesi europei, e l’Italia non fa certo eccezione. Anzi il nostro Stivale è una vera e propria fucina di canti tradizionali, che variano da regione a regione e da località a località.

L’Ensemble Sangineto con il suo nuovo album Le Grand Tour – Canti e Incanti dalle Alpi al Mediterraneo (già ne avevamo parlato all’uscita qui) ci ha fatto un grande regalo, raccogliendo e riscoprendo numerose tracce provenienti proprio da quel mondo antico fatto di dialetti e di sonorità uniche nel loro genere.

Ogni brano è legato a una specifica regione, ed è stato riadattato per essere eseguito dai tre musicisti.

Tutti e tre prestano la loro voce a questo progetto, eseguendo musicalmente i brani con strumenti differenti e molto particolari. Ascoltando le singole canzoni non si può non rimanere colpiti dall’arpa celtica di Adriano Sangineto, il cui suono ricorda immediatamente anche altre tradizioni europee, prima fra tutte l’Irlanda. Caterina Sangineto con i suoi flauti e il suo salterio ad arco è in grado di avvolgere le note in una eterea leggerezza, una vera e propria ode alle epoche passate. Jacopo Ventura rappresenta invece il lato più moderno dell’Ensemble Sangineto, con la chitarra e con il charango, che dalle Ande porta con sé una musicalità dai tratti quasi esotici.

Qual è lo scopo di questo Le Grand Tour Vol. 1? Quale messaggio è racchiuso nei nove brani che compongono questo album?

Mentre si ascoltano le canzoni, una dopo l’altra, si ha la sensazione di muoversi non solo nello spazio ma anche nel tempo. Le note, mettendosi una dopo l’altra, costruiscono paesaggi e raccontano storie, consentendoci non solo di ascoltare, ma per certi versi anche di vedere, grazie all’aiuto della propria immaginazione. Bastano pochi minuti per spostarsi con la mente dal mare alla montagna, attraversando il Belpaese in ogni direzione. In fondo l’idea del viaggio è ben esplicita fin dal titolo: il Grand Tour a cui fa riferimento il nome della raccolta è un itinerario che i giovani della nobiltà europea affrontavano durante il ‘700. L’Italia, con la sua storia lunga diversi millenni, era tra le mete privilegiate.

In questa recensione sembra che abbia trascurato gli aspetti tecnici, è stata una scelta deliberata. Sia perché da questo punto di vista l’Ensemble Sangineto è un trio composto da artisti ugualmente preparati e competenti, ognuno pronto a valorizzare al meglio il singolo brano. Sia perché di fronte a un lavoro come questo parlare di tecnica musicale risulta decisamente riduttivo. Siamo di fronte a un album realizzato da artisti che hanno portato avanti un evidente lavoro di ricerca, con lo scopo non di imitare il passato, ma di renderlo presente e attuale senza tradirlo. Una missione tutt’altro che facile, ma che è stata completata al 100% e senza neanche la minima imprecisione.

Le Grand Tour Vol. 1 è una raccolta da ascoltare e riascoltare, così da cogliere ogni volta nuove sfumature.