Ce l’aveva anticipato con il singolo sfacciatamente blues dal titolo “L’incontro del diavolo”. Ma poi ha cambiato rotta, poi ha preso ben altre vie. Fu la volta della struggente “Il filo d’argento” dedicata all’amico Erriquez della Bandabardò. E questa era la via corretta visto poi tutto il disco che ne è seguito. Si intitola “Ho un piano B”, il nuovo lavoro di inediti di Silvia Conti dentro cui svetta la produzione artistica di Roberto “Bob” Mangione e la mano tecnica alle registrazioni e mix di Gianfilippo Boni. E poi ancora Lorenzo Forti, Fabrizio Morganti, Lele Fontana (più le due nuove entrate, Francesco “Fry” Moneti e Gennaro Scarpato), oltre all’amichevole partecipazione ai cori di Marco Cantini, Cristina Banchi, Mani Naimi e, non ultima, la meravigliosa voce di Marilena Catapano nei cori e nel canto di “Inverno 1944 (Mačkatica)”. In rete il tutto ci è stato anticipato dal singolo “Lucciola”, brano di emancipazione e di riflessione sulla condizione femminile, brano ricco anche di un bel video ufficiale realizzato dalla RadiciMusic dentro cui appare anche la preziosa partecipazione dell’iraniana Atha Monfared.

Il lavoro corre parallelo alla pubblicazione del libro del padre della cantautrice toscana, opera dal titolo “Gli anni sprecati” scritto nel 1989: per quanto siano due opere che avranno una vita distinta l’una dall’altra, sono comunque mondi ed espressioni artistiche unite da una stessa sostanza: ovvero uno sguardo sul mondo e sull’umanità che lo abita. Tante le connessioni come accade nel brano “Inverno 1944 (Mačkatica)”, direttamente ispirato a uno degli episodi raccontati nel libro.

Il nuovo disco di Silvia Conti è disponibile sia in digitale che in una preziosa edizione in CD, manifesto e bandiera del bel lavoro artigiano che da anni contraddistingue le pubblicazioni della stoica label toscana RadiciMusic Records.