Guarda da qui di Claudio Felici è un’opera personale e autentica che ci accompagna in un viaggio attraverso i sentimenti umani più profondi e irrazionali, spogli di qualsiasi resistenza e intellettualismo. Il progetto, uscito l’8 luglio per AlfaMusic (Pop&Roll), contiene otto tracce che sono anche poesie, fotogrammi, scene di un film attraverso le quali il cantautore romano ci regala un album emotivamente intenso e dalla sonorità raffinata, curata da Francesco Bruno direttore artistico del progetto, e arricchito graficamente dai bozzetti originali realizzati in acquerello che accompagnano ogni brano.
Fra musica, parole e disegni Claudio Felici ci racconta una storia e lo fa invitandoci a guardare dalla sua prospettiva, uno sguardo saggio e maturo sulle persone e sul mondo che non manca di esprimere il suo lato più vulnerabile. L’autore ci racconta la paura, la nostalgia, la solitudine e la fragilità di fronte all’amore ma anche il coraggio, la speranza e l’attesa perenne di una luce che arriva a sollevarci dal vuoto del buio. Come uno sceneggiatore Claudio Felici scrive versi che diventano immagini, dove noi siamo osservatori esterni a cui è permesso sbirciare nell’intimità di ogni racconto. Così vediamo i due amanti che camminano in strada e ad un incrocio si perdono, e il cielo sembra cadere giù senza stelle da seguire, aspettiamo che il silenzio della notte bianca lasci spazio alle luci della città che si riaccende, viviamo nei giorni di sole dove l’amore è un’emozione che ci fa sentire forti ma instabili come in volo, siamo inutili cercatori d’oro soli in mezzo a tanta gente. Claudio Felici ci mostra gli infiniti lati di un sentimento complesso come quello dell’amore che può far bene come può far male, e fra le tante prospettive ci invita a guardarlo da qui, a considerarlo un tesoro da preservare e rafforzare e ad amarne il ricordo e l’attesa, senza mai pensare di aver sprecato niente.
Francesca Marini