Chimere Nostre di Isabella Caracciolo è un romanzo uscito per dei Merangoli Editore, un appassionante e corposo (oltre 400 pagine) libro che ha per noi una particolarità: è a tutti gli effetti un potente strumento per la comprensione del disturbo bipolare della personalità che qui acquista la chiarezza e l’intuitività che deriva proprio dal viaggio narrativo.
Bene ce lo spiega nella sua postfazione Mario Del Villano, chirurgo, psicoterapeuta, specialista in psichiatria e in psicologia clinica, che scrive: “Non mi meraviglierei se Chimere nostre divenisse un testo di riferimento per sensibilizzare e psicoeducare tanto gli operatori che si stanno formando quanto i familiari e i pazienti, al fine di perseguire un trattamento ottimale di questa grave patologia. O perlomeno è quello che auguro all’autrice di tutto cuore.”
Insomma, la letteratura diventa una via per educare socialmente alla comprensione e all’accettazione di soggetti che, altrimenti, diventano tanto facilmente reietti della società. Questo da una parte, dall’altra resta, e viene approfondita, un’altra narrazione: quella secondo la quale il disturbo bipolare regali alle persone affette da questa patologia doti particolari. Come scrive lo psichiatra: “Il “fuoco sacro”, che agisce da propellente per la realizzazione di opere insigni in questi soggetti, è spesso figlio di uno stato di esaltazione che, quando resta in ambiti accettabili, cioè uno stato di ipomaniacalità, produce notevoli risultati nei rispettivi campi d’interesse.”
I problemi connessi al disturbo bipolare sono, ovviamente, molti e anche ben noti, ma ultimi studi hanno confermato come i pazienti affetti da questo disturbo abbiano una maggiore sensibilità percettiva, una maggiore capacità di concentrazione e messa a fuoco e una maggiore creatività e chiarezza di pensiero.
Chimere Nostre (dei Merangoli Editrice), è un lavoro con una costruzione narrativa complessa e una scrittura fluida e ricca di colori che sa entrare nell’anima attraverso la parola, strumento potente per raccontare storie e persone. E che getta una luce profonda e illuminante, proprio attraverso gli strumenti della poesia, della narrazione letteraria e del riferimento alla scrittura teatrale, dentro i meandri per nulla scontati di normalità e follia.
Con l’ampia prefazione di Filippo La Porta e la postfazione di Mario Del Villano, psicoterapeuta e psichiatra, Chimere Nostre ripercorre il viaggio nella psiche e nell’animo di Filippo, attore di teatro ossessionato dalla figura di Torquato Tasso al punto da identificarsi in lui in modo sempre più radicale e doloroso. Il romanzo alterna così capitoli in prima persona, che scandagliano la vita del protagonista, a capitoli in cui la vita di Torquato viene “messa in scena” come un dramma teatrale.